E se per un attimo, solo per un attimo, ci fermassimo a non pensare?
Se per un attimo, un solo attimo, ci trattenessimo un po' di più invece di ingoiare in tutta fretta il piacere e la bellezza e correr via prima che possano crescere in noi fino a farci male, e a farci scomparire?
Meglio farsi cancellare da troppa bellezza che da troppa stanchezza,no?
Se per un attimo, se solo per un attimo, io, su questo balcone che dal settimo piano veleggia sul mondo,sulla sera che cala, sulle posate che tintinnano dalle finestre aperte, sulle voci di gente che si muove vive e palpita nella sua quotidianità, sulle luci che si accendono e si spengono a intermittenza come fosse un disordinato gioco, sul Duomo che scintilla contro le ombre della sera, se io, da tutto questo, una volta tanto, non fuggissi via? Se invece di rapidi e interrotti sguardi d'approvazione, se invece di sentimenti spicci perché proprio non si può farne a meno di ignorare tutto questo,se una volta tanto mi facessi inghiottire?
Se smettessi di avere paura del brivido della pace, se invece di correre di nuovo a rassicuranti distrazioni spente quali un computer, un televisore, un cellulare, nel tentativo di tenermi occupata, se a tutto questo scegliessi di restare qui su questo balcone: in silenzio, a non far nulla, immobile e muta, a guardare ed ascoltare guardare ed ascoltare guardare ed ascoltare finché i miei occhi non saranno quest'immagine e le mie orecchie questi suoni?
Finirai per impazzire.
E sia, sono qui.