C'è una ragazza che ha dei lineamenti e una mimica facciale incredibilmente simili a Melinda di Ghost Whisperer.
E poi c'è una famiglia di baresi che parlano un dialetto più arcano della lingua della ragazza africana più avanti.
Ci sono due ragazze cinesi dalla voce squillante di qualche decibel superiore al consentito in un pullman e una ragazza che fino a poco fa dormicchiava imbarazzantemente a bocca spalancata.
Ops,quella sono io.
domenica 22 luglio 2012
martedì 3 luglio 2012
Di nostalgia e improvvisa libertà
Le sdraio.I grilli alla sera e l'odore del mare.
La musica di un locale non molto lontano immerso in mazurka e pizzica.
Le albicocche dal ramo alla mano e dalla mano alla bocca.(E quando verrà il periodo dei fichi...)
Il buio,una distesa di nero liquido,una donna seduta sulla spiaggia avvolta dal suo asciugamano e due lanterne sugli scogli,barcollanti pescatori.
Sgranocchiare una frisa saporita in veranda mentre una leggera brezza tampona l'afa e le risate dei familiari prosciugano lo stress dei giorni passati.
L'azzurro che si tuffa nei miei occhi,l'azzurro che mi abbraccia le caviglie,tende di acqua e sapone che scivolano sui vetri della casa al mare e il respiro dell'estate che s'infila dopo un anno nelle stanze addormentate,stuzzica la pelle che smette di essere limite o confine soltanto nelle profondità dell'acqua salata,il primo bagno come il primo sorriso,come la prima speranza, le dita delle mani e dei piedi che si allungano verso l'infinito,verso l'orizzonte,tutto diventa plastico e leggero,
come il pensiero dei libri che TU hai scelto di leggere in attesa sul comodino,
e l'idea che avrai tempo per scrivere,dormire,
oziare (verbo succulento),
come il sapere che rivedrai le amiche più care,quelle per cui sfidi la vita e la distanza,
e la voglia di stringerle in un abbraccio che racchiuda tutti quelli mancati in questi mesi,
come coccolare infantilmente un genitore
o condividere la pigrizia pomeridiana con il proprio fratello,
come buttare sul letto la valigia e sorridere alla voce che nella testa bisbiglia incredula:
Sono sul serio a casa?
ps.Oh,e i panzerotti...
La musica di un locale non molto lontano immerso in mazurka e pizzica.
Le albicocche dal ramo alla mano e dalla mano alla bocca.(E quando verrà il periodo dei fichi...)
Il buio,una distesa di nero liquido,una donna seduta sulla spiaggia avvolta dal suo asciugamano e due lanterne sugli scogli,barcollanti pescatori.
Sgranocchiare una frisa saporita in veranda mentre una leggera brezza tampona l'afa e le risate dei familiari prosciugano lo stress dei giorni passati.
L'azzurro che si tuffa nei miei occhi,l'azzurro che mi abbraccia le caviglie,tende di acqua e sapone che scivolano sui vetri della casa al mare e il respiro dell'estate che s'infila dopo un anno nelle stanze addormentate,stuzzica la pelle che smette di essere limite o confine soltanto nelle profondità dell'acqua salata,il primo bagno come il primo sorriso,come la prima speranza, le dita delle mani e dei piedi che si allungano verso l'infinito,verso l'orizzonte,tutto diventa plastico e leggero,
come il pensiero dei libri che TU hai scelto di leggere in attesa sul comodino,
e l'idea che avrai tempo per scrivere,dormire,
oziare (verbo succulento),
come il sapere che rivedrai le amiche più care,quelle per cui sfidi la vita e la distanza,
e la voglia di stringerle in un abbraccio che racchiuda tutti quelli mancati in questi mesi,
come coccolare infantilmente un genitore
o condividere la pigrizia pomeridiana con il proprio fratello,
come buttare sul letto la valigia e sorridere alla voce che nella testa bisbiglia incredula:
ps.Oh,e i panzerotti...
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