venerdì 27 gennaio 2012

Richiesta di perdono

E vorrei scrivere qualcosa per questa giornata così importante,ma tutto mi sembra scontato.
Ricordi sparsi di un cielo azzurro su quella scritta storica,i borbotti delle guide dei vari gruppi e il rumore dei passi che facevano crepitare ghiaia e terra,macinando vicoli che un giorno avevano pulsato di dolore,un ricordo di mattoncini rossi così accoglienti e così muti,ricordo di pagliericci,di foto tutte uguali e così diverse,di quegli occhi che sorridevano dolcemente al proprio carnefice,ricordo di un paio di scarpette rosse in cima a una montagna di scarpette infantili,calligrafie grandi e speranzose sulla pelle di valigie abbandonate,pentole che sarebbero rimaste per sempre vuote,atti di coraggio e sfida(o di umanità?) condannati in documenti sparsi,e quei riccioli biondi in quell'infinita collina di capelli lanosi.
Ricordo di un sasso calato nella tasca per memoria,e ciuffi d'erba stretti fra le dita che ora riposano fra le pagine di un diario.Di quel Diario.
Ricordo di quel silenzio alla fine della visita,un silenzio che non parlava,un silenzio che non faceva male,e forse era proprio questa la cosa più dolorosa.L'impossibilità di capire e di soffrire davvero così come chiunque si sarebbe aspettato davanti a quelle lande di filo spinato.
Il silenzio,macchiato dai passi in un mattino d'Aprile.

E poi,il vento.



Per non dimenticare.

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