martedì 10 gennaio 2012

La scintilla nasce dal contatto

"Oggi la medicina sta prendendo una deriva pericolosa,sembra che possa basarsi solo sui dati,che il paziente sia quasi un elemento di "disturbo",di distrazione...Ma ricordate:Nel momento in cui il paziente non vuole o non può più comunicare con voi,è inutile che stiamo qui tanto a parlare e ipotizzare:Si è chiusa una porta,e voi,di quello che succede dietro quella porta,di quello che sente e sta pensando,non sapete NIENTE."
(Prof M.G.)

Comunicare.Comunicare ci rende umani,comunicare ci fa sentire umani.Comunicare ci fa sentire parte del mondo,comunicare legittima la nostra esistenza,comunicare non ci fa sentire soli.
Comunicare diventa così importante quando ci viene a mancare tutto il resto.

In questo post parlerò del bellissimo ponte gettato dai curatori del progetto DreamBrain e del progetto Elu1 :Stabilire una comunicazione fra chi non è più in grado di farlo a causa di gravi patologie e le persone che ama.Ho scoperto questa nuova possibilità offerta dalla tecnologia tramite una conferenza e trovo che sia rappresentativo del meraviglioso potere che può avere...un'idea,un progetto che migliora la vita a così tante persone.
Prendendo spunto da vari articoli sull'argomento per non rielaborare informazioni in modo errato,
partiamo da DreamBrain:Cos'è?

DreamBrain è un progetto italiano messo a punto da Riccardo e Flavia Prodam: esperto di machine learning lui ed endocrinologa lei, hanno unito le loro forze per progettare questo dispositivo quando il loro padre è stato colpito da un ictus che ha compromesso le sue capacità comunicative.
E' uno strumento in grado di ristabilire un canale di comunicazione con il mondo esterno per i malati colpiti da ictus,SLA,Alzheimer e da altre malattie degenerative dell’encefalo,consiste in un casco che funge da interfaccia elettro-encefalografica e da un netbook: l’interfaccia campiona i segnali provenienti dall’encefalo e tramite un modello matematico proprietario, associa ai bisogni ed alle necessità (es. mangiare, bere, dormire) del paziente una certa probabilità di accadimento.
Questa tecnologia è completamente NON INVASIVA: il casco elettro-encefalografico è collegato al netbook tramite tecnologia wireless, quindi non necessita di cavi e soprattutto gli elettrodi non necessitano di gel elettro-conduttivo.
L’output del modello matematico è presentato tramite un’interfaccia grafica user-friendly con la quale è possibile capire ciò che il paziente sta provando, ed è quindi un grande aiuto per i familiari ma soprattutto per i centri riabilitativi che in questo modo possono utilizzare un nuovo strumento di comunicazione.
La sperimentazione-il prototipo è in fase di test- sinora ha dato risultati entusiasmanti: DreamBrain ha garantito un 82% di affidabilità per i soggetti colpiti da ictus e SLA, ma ci sono buone probabilità di poter migliorare ulteriormente questo dato.


Il progetto Elu1 invece si avvale dell'uso della BCI (Brain Computer Interface) e vede coinvolte persone con  grave e gravissima disabilità (scala GOS da 2 a 4: stato vegetativo, stato di coscienza minima, disabilità grave o moderata), in esito di grave cerebrolesione acquisita.Ha come obiettivo la realizzazione di un sistema integrato, non invasivo, per il monitoraggio delle “risposte” in pazienti con gravissime disabilità motorie.

Questo sistema permette di:

1.Comunicare attraverso tastiere o tabelle ETRAN virtuali ed un programma integrato per la sintesi vocale (guarda video);
2.Redigere testi con il supporto: auto-scrittura, T4e® (simile al T9 dei cellulari), auto-correzione degli errori di sintassi e grammaticali (guarda video);
3.Utilizzare videogiochi per PC, anche di ultimissima generazione;
inoltre permetterà:
  • Gestire internet e posta elettronica;
  • Telefonare e inviare SMS;
  • Leggere libri in formato elettronico;
  • Controllare dispositivi domestici come luci, televisione o altri apparecchi mediante moduli per la domotica;
  • Comunicare con altre persone che utilizzano Ni-Cx13 via internet.
Il progetto non ha carattere sanitario e prevede il coinvolgimento del paziente e dei suoi familiari.
Attraverso l’utilizzo di biosensori saranno registrate le risposte emotive suscitate dalla relazione e dalle  stimolazioni ambientali. La modificazione degli stati emotivi sarà  utilizzata come segnale di comunicazione SI/NO.
Per poter acquistare i dispositivi del progetto Elu1(il cui costo parte da un minimo di 90 €) vi rimando a questo link che presenta anche i vari modelli:http://www.amicidieluana.it/index.php?option=com_content&view=article&id=37&Itemid=61#

Robodread)

 Fonti e approfondimenti per DreamBrain:
Fonte1
Fonte2
Fonte3
Fonte4

Fonti e approfondimenti per Elu1:
Fonte1
Fonte2
Fonte3

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