martedì 26 febbraio 2013

Il mio giorno

Ci sono quei giorni lì.Piccoli,magari anche anonimi per il mondo,ma non per te.Giorni in cui hai una strana sensazione addosso,o magari non ne hai proprio nessuna,giorni uguali a tanti altri ma che per un momento,per un solo momento,sono diversi.E ti cambiano. La loro ombra,la loro rivelazione,il loro unico stupido meravigliosamente semplice momento ti si incolla un po' addosso e non riesci ad allontanartene più.
Quel giorno in  cui una piuma che cade fa più rumore del previsto.Ti volti e la vedi.
Quel giorno in cui in un confusionario dormiveglia un pensiero ti attraversa la mente,ma invece di lasciarlo scivolare via quel giorno lo fermi,ti stupisci,lo contempli,ci giri intorno,apri gli occhi in un modo più attento e concentrato tutto lì,sguardo perso rivolto a lui,quel pensiero,che diventa da piccola stupidaggine a piccola rivelazione.
Quel giorno in cui invece di superare frettolosamente come al solito l'ennesimo scocciatore che vuole venderti qualcosa per strada inchiodi pochi passi dopo di lui.Ti volti,gli sorridi imbarazzato,decidi di rivolgergli la parola.
Quel giorno in cui spegni la testa e fai andare il tuo corpo,le tue gambe,pianti in asso tutti i dubbi e le domande e passi all'azione. Fai quel qualcosa che sognavi da tanto e che non avevi mai avuto il coraggio di fare.Che sia anche solo salutare una persona,o alzarsi da quella maledetta sedia e andarsene,o far uscire la propria voce dopo tanti silenzi.
Non si sa perchè accada proprio in quei giorni lì. A volte non c'è stata alcuna preparazione,alcun presentimento,niente sarebbe stato speciale quel giorno se non fosse stato per quel fatidico momento...o forse,in quei giorni,siamo speciali noi.
Sono giorni che sono risvegli.Piccole,silenziose,grandi rinascite.
Ho ventidue anni.Ma oggi ne compio otto.E potrei anche non averla saputa mai,la mia seconda data di nascita,se non fosse stato che a quel tempo,otto anni fa,tenevo un diario.Un capriccio,un gioco mi ha attraversato la mente e io ho appuntato quell'idea balzana su carta,ignorandone il peso che avrebbe avuto su di me e la mia vita.
Perchè io credo che è da quel giorno che ho iniziato a guardare il mondo un po' diversamente,ho iniziato a credere di poter essere diversa io,non avevo nulla fra le mani se non un sogno,un progetto,un passatempo,qualcosa in cui credere,ma crescendo lui ho ripreso a crescere io.Riscoprivo la mia voce,mi scoprivo con qualcosa da dire,con qualcosa dentro,anch'io.
Resta ancora,a distanza di otto anni,poco più di un'idea e qualche parola scritta,ma non sarei niente di quello che sono oggi senza quel 26 Febbraio.Quel giorno in cui un'idea,un desiderio mi ha attraversato la mente,e da allora ho ripreso a camminare,sono entrata in una nuova me.
Chi l'avrebbe immaginato mai che un'idea potesse avere tutto questo potere.
Auguri a me,e al mio piccolo risveglio.
Auguri a voi,e alle vostre piccole sconosciute ma sensazionali rinascite.



Elezioni 2013: Costernazione.

"Quando oggi uscirete per andare a lezione,al lavoro,in biblioteca, o a sostenere un esame date uno schiaffo a chiunque incontriate per la strada: avete il 30% di probabilità di azzeccare." (cit.)


mercoledì 20 febbraio 2013

Respiri.

Apri la finestra, l'aria fredda d'inverno ti arriva addosso e la notte ti mangia via le ansie e la stanchezza.E assapori il privilegio di guardare il mondo addormentato dal sesto piano,sopra le voci,sopra i rumori,sopra i tetti,sopra la vita.Ma anche,miracolosamente,dentro.
Le luci del viale si sono fatte calde e soffuse,strada tanto caotica di giorno quanto rilassata e sonnolenta di sera,solo ogni tanto la scia di una macchina o di una moto che scivolano sull'asfalto rompono il silenzio,ma senza infastidire,s'insinuano con ritmo lento,quasi ciclico,vagabondo,si perdono nel nulla.Le inghiotte il silenzio,le inghiotte l'assenza di una destinazione,come se non fossero dirette verso un luogo in particolare,come se il loro destino fosse solo andare.Attraversare.
Passi affrettati,qualcuno sul marciapiede,qualcuno indugia alla fermata del bus.Si guarda i piedi,ignorando che sopra la propria testa le colline si sono fatte piccoli diamanti grezzi di luci in lontananza.
Quello che dà il nome alla città di giorno al buio non si vede,le ombre hanno spento cupole,storie,miti,glorie passate,il tempo.La notte si è presa pure il tempo,lo ha rubato agli uomini perchè per un po' non ne sentissero il peso.
Ed io peso non ne ho più,su questo davanzale.
Sorrido,piccola ed umana.
L'aria d'inverno mi si plasma addosso.
Respiro.




venerdì 8 febbraio 2013

Contagocce di bellezza


Non sapevo che dire, la mia bocca non sapeva nominare, i miei occhi erano ciechi, e qualcosa batteva nel mio cuore, febbre o ali perdute, e mi feci da solo, decifrando quella bruciatura,
e scrissi la prima riga incerta,vaga, senza corpo, pura sciocchezza, pura saggezza di chi non sa nulla, e vidi all’improvviso il cielo sgranato e aperto, pianeti, piantagioni palpitanti, ombra ferita,
crivellata da frecce, fuoco e fiori, la notte travolgente, l’universo.
Ed io, minimo essere, ebbro del grande vuoto costellato, a somiglianza, a immagine del mistero, mi sentii parte pura dell’abisso, ruotai con le stelle, il mio cuore si sparpagliò nel vento.
(Pablo Neruda)


Io non ho mani 
che mi accarezzino il volto, 
(duro è l'ufficio 
di queste parole 
che non conoscono amori) 
non so le dolcezze 
dei vostri abbandoni: 
ho dovuto essere 
custode 
della vostra solitudine: 
sono 
salvatore 
di ore perdute. 
(David Maria Turoldo )

Ormai non ci credo più, Difenda ciò che le resta,credere sarà il suo alibi, Per che cosa, Per mantenere la speranza, Quale, La speranza,solo la speranza,nient'altro,si arriva a un punto in cui non si ha nient'altro all'infuori di quella,ed è allora che scopriamo di avere ancora tutto.
(Josè Saramago)


Ho infilato a un ramo una poesia,
che lotta e non si lascia afferrare
dal vento.
Mi chiedi: "Sfilala, non scherzare".
La gente passa. Guarda. Si stupisce.
L’albero brandisce la poesia.
Non dobbiamo discutere. Dobbiamo proseguire.
"Ma non te la ricordi". – "E’ vero,
però domani te ne scriverò una nuova.
Vale agitarsi per simile sciocchezza!
Non pesa certo al ramo una poesia.
Te ne scriverò quante ne vorrai.
Per ogni albero – una poesia!"
Ma più avanti, come saremo?
Questo forse presto lo dimenticheremo?
No, se andando avanti diverrà difficile,
ci sovverrà di dove, in piena luce,
un albero brandisce una poesia,
e sorrideremo: "Dobbiamo proseguire".
(Evgenij Evtushenko)



E comunque, “a domani” è la promessa più bella che si possa fare.
( E. Pirri)




venerdì 1 febbraio 2013

Acidume da astinenza

Prova ad essere acida.A rispondere in modo acido,o a comportarti in modo acido,a trasudare acido.
Ebbene,non ci vorrà molto che qualcuno,direttamente o anche solo mentalmente,ti rivolgerà la fatidica più che giustificata ma volgare domanda (perdonate il francesismo,ma diversamente non renderebbe):

 "Ahò,ma da quanto non scopi?!"

Questo perchè il sesso è anche un modo per liberarsi di tutte le frustrazioni,le ansie,le paturnie,un modo per provare piacere,per sentirsi bene,per sfogare la rabbia,distendere i nervi...e improvvisamente,riflettendoci, mi viene in mente un modo alternativo di "liberarsi" (no,no,per carità,smettetela tutti di visualizzare il water nella vostra mente) : Scrivere. Un'azione completamente diversa,ovviamente,che procura sensazioni diverse,ma che credo sia a volte anche un modo di fare l'amore.E' liberarsi, spogliarsi, litigare,sparare le parole come proiettili a caso e senza senso,senza filo logico,pur di liberarsene,pur di non averle più intorno e dentro,perdersi,scaraventare valanghe di sentimenti e sensazioni represse su un foglio come se potessimo scagliarle contro la parete,e infine tornare a respirare,svuotati e storditi,ma sollevati. Rileggendo,poi,sorriderne,magari provare simpatia.A volte piacersi.

Chissà,forse a volte non è mancanza di sesso.Forse per alcuni acidi la domanda giusta dovrebbe essere:


"Ahò,ma da quanto non scrivi?!"




Ps.Poi vabbè,c'è anche chi lo è di costituzione e sta benissimo così.